32 le vittime. Un tweet che ha fatto il giro del mondo, quello della giovane Maderşahî Barajyikan che ha voluto pubblicare il selfie dei ragazzi di Suruc, dopo la strage. Un fermoimmagine per non abbassare la testa davanti al terrore. Volevano portare sostegno, viveri e giochi ai bimbi di Kobane in Siria, li hanno sterminati. Ma il tweet di Maderşahî ha la forza di scrivere un dopo rispetto alla strage in risposta a chi voleva scrivere la parola fine e, contemporaneamente, di alzare il tiro sulle responsabilità del Governo Erdogan.
Böyle kutlamıştık baraj zaferimizi. Ben gelemedim. Sen gittin. Hoşçakal yoldaşım Ezgi. And olsun unutmayacağım. pic.twitter.com/J9awugPeMh
— maderşahî barajyıkan (@dilrike) 20 Luglio 2015
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