Siamo tutti immobili

L'installazione di Ai Weiwei
nella sala dei Cavalli a Palazzo Te. Mantova
Siamo tutti immobili, ordinati, numerati, fermi. 91 cavalli, 13 file per 7, impietriti. E' la società di oggi, manipolata e comandata da governi, partiti, regimi, Stati.

Ai Weiwei ha scelto di graffiare nel dialogo artistico con Giulio Romano, a Palazzo Te a Mantova. Critica al cuore della società contemporanea, eccessivamente succube di chi muove i fili, tanto da risultarne immobilizzata, anche nel pensiero.

Il contatto diretto con l'accelerata produzione di Ai Weiwei lascia una sensazione profonda di immobilismo, affiancata dal giogo e l'assoggettazione che il singolo individuo subisce oggi. L'abbagliante luce della civiltà della globalizzazione e delle possibilità di spostamenti continui lasciano un amaro controcampo di buio e costrizioni. La firma è dell'artista che più di tutti non si allinea alla Cina moderna, post-comunista e illiberale.

Joan Kagezi, uccisa perché intralciava i piani criminali

Joan Kagezi (Foto Newvision.co.ug)
"Chissà che me pensavo, alla fine volete togliere di mezzo chi intralcia i vostri piani", così nella serie televisiva Romanzo Criminale, il Libanese alla riunione dell'Estrema Destra romana che metteva nel mirino il giudice Emilio Donati. La fiction, ben diretta, semplifica certe complesse dinamiche sociali e criminali, che non hanno latitudini né esclusività ma anzi si ripetono ciclicamente.

Joan Kagezi. Non sentirete molto parlare di lei in Occidente. Ne ha scritto la BBC, in Rete c'è un articolo della CNN, ne ha parlato Sette. In Italia non molto altro. Joan Kagezi è stata assassinata. Procuratrice antiterrorismo in Uganda, è stata assassinata a fine marzo. Un omicidio portato a termine dai terroristi islamici di Al Shabaab. Gli stessi che hanno massacrato 148 cristiani in Kenya non più tardi di un mese fa.

Uganda
Un commando in moto ha affiancato l'auto della procuratrice e davanti ai tre figli le hanno sparato due volte alla testa, questa la ricostruzione dei media.

Nulla di clamoroso nella forma, nessun gruppo criminale, né terrorista, esce da certe dinamiche. Togliere di mezzo chi intralcia. Il ricordo delle vittime può essere l'unico antidoto alla caduta nell'oblio.