Lorenteggio, #573

Una delle piante che verranno
sradicate. (Foto Pagina Facebook
Comitato Lorenteggio Foppa
Washington)
Le opere pubbliche utili sono le benvenute. Gli effetti collaterali di ogni opera sono da monitorare con attenzione. Lorenteggio, periferia sud di Milano. I cantieri della futura metropolitana M4 dovrebbero portare allo sradicamento di 573 alberi. Alcune piante, sembra le più giovani, saranno poi rimesse a dimora. L'allarme però, nel quartiere, è scattato. #573 l'hashtag comparso sulle piante a rischio lungo le vie dei cantieri della M4. Il verde, nel Novecento, è stato troppe volte sacrificato sul piatto dell'urbanizzazione. L'attenzione è dunque legittima. Ben venga peraltro la protesta civica e civile del consigliere comunale del Movimento 5 Stelle Mattia Calise, che nelle scorse settimane si è arrampicato su uno degli alberi di via Lorenteggio per protestare contro l'abbattimento delle piante, gesto che ha certamente attratto l'attenzione mediatica sulla situazione nella periferia milanese.

E' un copione ben noto nella civiltà contemporanea. Lo Stato, il Comune, la Regione o chi per essi decide di costruire un'opera, che giocoforza rivoluzionerà l'ambiente circostante. La cittadinanza toccata sul vivo si muove per far sentire la propria voce. E, come ricorda la giornalista messicana Cynthia Rodriguez nel blog "La città nuova" del Corriere della Sera, talvolta la voce della popolazione può avere la meglio. Sul progetto del Tren Elevado in Messico, fu il parere (unito) del popolo ad avere la meglio. Chissà che a Lorenteggio una proposta costruttiva della cittadinanza possa garantire un futuro alle 573 piante milanesi.

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