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La prima pagina del "New York Times" del 29 giugno 1914. Con la notizia dell'assassinio dell'arciduca Franz Ferdinand a Sarajevo. (Foto coaloalab.altervista.org) |
Nel 1914 scoppiò la Prima Guerra Mondiale, nel 1915 l'Italia entrò nella Grande Guerra. Un conflitto che segnò un cambio epocale. Si entrò di fatto nell'era contemporanea. Dall'età imperiale a quella che poi avrebbe portato a industrializzazione e globalizzazione.
Ma il fatto che, tre generazioni dopo, agli italiani vada spiegata la Grande Guerra è un dato estremamente significativo, dove le componenti della memoria si intersecano. Geograficamente la memoria varia. A Trieste, Trento e sulle vette alpine non c'è bisogno di doverlo spiegare quel conflitto. In buona parte del Belpaese, a differenza della Seconda Guerra Mondiale, sì.
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La prima pagina del "Corriere della Sera" del 29 giugno 1914. |
E' forse necessaria una riflessione sull'insufficienza di attenzione e approfondimento che la cultura e l'informazione massificata sta producendo.
Ci riempiamo le menti, gli occhi e le pance di parole, titoli, scoop e immagini, tutte destinate a lasciare prontamente il posto a nuove, fresche, parole, immagini, scoop, in grande parte superficiali. La massificazione dei contenuti può uccidere il contenuto stesso e la vittima è la memoria.
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